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Immagine del redattoreSara Cusato

Perché mi piacciono solo gli stronzi?


“Ogni volta che trovo un bravo ragazzo mi rendo conto che non dò tutto l’amore che ricevo e questo mi fa stare male e sentire in colpa. Ma perché sono destinata a non stare bene? Penso di meritarmi una relazione sana, reciproca e appagante.”


Se ti rivedi in queste parole non sei mattə, stai solamente rispondendo a tutta una serie di condizionamenti che, nel corso della tua vita ti hanno portato a delle credenze erronee di cui non ti rendi conto. Probabilmente molte di queste credenze hanno a che fare coi confini, col controllo e con la libertà.

Proviamo, rapidamente, a sfatarle:


Società e Cultura

La società ci insegna che le relazioni sono qualcosa che ci limita. Leggiamo continuamente online o sui giornali vignette che ironizzano sul farsi l’amante, su quanto ci si vorrebbe liberare del coniuge o su quanto si sia sotto il controllo del partner che non ci lascia libertà.

Per carità, c’è chi riesce a farsi una risata e a continuare normalmente la propria vita, ma in moltissimi casi questo tipo di messaggi ripetuti che si incistano nella mente porta a temere le relazioni, con diversi esiti:

-chi dà per scontato che sia così, e quindi finisce in situazioni abusanti che lə privano della libertà senza nemmeno rendersene conto

-chi fugge dalle relazioni, nemmeno prova a costruirsene una, tanto decide già che sarà una palla al piede.


Famiglia D’origine

La famiglia d’origine gioca un ruolo centrale nel modo in cui impariamo ad amare ed essere amatə.

È il luogo in cui sperimentiamo i nostri primi legami e in cui apprendiamo il modo in cui si accudisce e questo porterà a interiorizzare determinate pratiche associandole all’amore e all’intimità.

Un genitore molto affettuoso fisicamente ci insegna che le carezze sono il linguaggio dell’amore e questo ci porterà ad amare nello stesso modo in futuro lə nostrə partner.

Un genitore che placa le nostre ansie col cibo ci insegnerà che il cibo è amore, innescando comportamenti autoconsolatori attraverso questo strumento.

Allo stesso modo un genitore molto controllante, per quanto rompiscatole, ci ha insegnato che l’amore è controllo e quindi ci porterà a ricercare partner di questo tipo, pena il non sentire quella relazione all’altezza.


Come Amiamo

Crescendo potremmo non aver mai lavorato sulle interiorizzazioni delle dinamiche familiari, e quindi esservə rimastə ancoratə, oppure potremmo aver lavorato su di noi e averle scalfite decostruendole a livello razionale ma non emotivo, continuando a sentire nel profondo di non meritare certi tipi di amore oppure addirittura non percepire come amore ciò che non abbiamo mai vissuto come tale.

In quest’ultimo caso, una persona che non è mai stata amata con tenerezza e calore potrebbe non sentirsi a proprio agio in presenza di queste componenti e quindi non riuscire a stare in una relazione del genere.


Confini Psichici

È molto difficile creare confini psichici saldi e flessibili che possano adattarsi senza rompersi agli imprevisti che la vita affettiva può avere.

I legami affettivi sono qualcosa di meraviglioso, ma ovviamente creano delle regole, dei confini, che non sempre riusciamo a gestire con equilibrio.

La stessa parola “legame” ha una doppi accezione: positiva se pensiamo agli affetti, ma negativa se pensiamo all’idea di essere legatə, di avere un vincolo che limita la nostra libertà.

È molto difficile trovare la quadra nella distanza che intercorre tra questi due significati contrapposti.

Anche la parola “guardia” può evocare un sentimento di sicurezza (se pensiamo alla guardia del corpo che è li per proteggerci) e il sentimento di cattura (se pensiamo alla guardia carceraria che è lì per ingabbiarci).

Allo stesso modo le relazioni creano dei confini, delle regole, che servono a non farci perdere nel vuoto della totale assenza di limiti e contemporaneamente ci impediscono una completa sovranità di azione.

Libertà però non significa fare tutto ciò che si vuole, ma fare ciò che si vuole senza danneggiare altre persone.

Credo che questa sia la chiave (scontata ma non di così facile applicazione come potrebbe sembrare) per trovare l’equilibrio giusto in un rapporto. Trovare una persona che permetta di coltivare la propria crescita personale in termini di studio/carriera, passioni e relazioni sociali sapendo che è lì per sostenerci e fare lo stesso nei suoi confronti.

Cercare di vederci come navi libere di salpare ma che sanno sempre che torneranno al proprio porto sicuro.


In virtù di quanto detto finora, sarà chiaro che tutti gli elementi di cui stiamo parlando non devono essere visti come compartimenti stagni ma piuttosto come pezzi che compongono un puzzle con un unico disegno che deve essere cucito addosso a ciascuno di noi mediando tra ciò che ci fa star bene e ciò che fa stare bene le persone care intorno, in un clima di assertività, sincerità e rispetto reciproci.

Per dare sincerità a chi ci sta a cuore dobbiamo in primis essere sincerə con noi stessə e allora domandarci: Cosa voglio da una relazione? Quali sono le caratteristiche di una persona che reputo degne di stima? Cosa mi fa stare bene? Quali paure affronto quando un legame diventa intimo?

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